«Ho un rapporto fisico con le immagini, ho bisogno di toccarle. Stampo praticamente tutte le foto che produco e che mi capitano. Nello specifico perché, lavorando in analogico, sono costretto per vedere il risultato ma in generale perché riesco a vedere l’immagine solo quando ho tra le mani la “materia fotografica”. Riesco a riconoscere e capire la mia fotografia solamente a distanza di tempo. […] L’estetica è un fattore che incide anche per l’80% nella mia produzione fotografica. La considero un meccanismo molto fisico, vedo o sento qualcosa che mi piace, come ad esempio un frutto, una persona, un sogno, e inizio a pensarci su, magari scatto, non ci penso, scrivo o resto a guardare soltanto».