Portfolio

«Per me un’immagine fotografica è innanzitutto un’apertura. È il prodotto di un processo meccanico indissolubilmente legato al suo referente, una persona, un oggetto, un’architettura. Questa derivazione tecnica che la costringe ad una apparente neutralità in realtà costituisce lo strumento in grado di aprire il campo percettivo e delle possibilità. Di fronte a un’immagine ci troviamo sempre di fronte a una soglia, un montaggio di tempi eterogenei in cui il presente dell’immagine subisce un arresto e il passato non smette mai di riconfigurarsi. Per far sì che ciò accada è necessaria la partecipazione del soggetto che la osserva e quindi dell’incontro tra immagine e corpo, in cui l’immagine agisce da sintomo, da attivatore di un processo estetico in cui il soggetto si trova a fare esperienza di significati attraverso la percezione di segni, colori, composizioni, sequenze a partire proprio dal suo stesso corpo».