
Matete Martini
EDITOR IN CHIEF ISSUE 2
Essere eseguita, essere spiegata, essere disegnata per essere diffusa, la pratica è un’operazione di comprensione, di valorizzazione dell’azione circoscritta e certa. Praticare è anche una modalità di apprendimento, la via per conoscere, applicare il segreto.
«Fine art is that in which the hand, the head, and the heart of man go together». John Ruskin
Cosa ci separa da un’anima, così fragili e fatti di carne? La forte necessità di compiere e definire un risultato. Come fare un figlio, cucinare una pasta servita sul un piatto semplice in onore della vera convivialità, con conoscenza, sporcarsi le mani e ricercare le forme intrinseche di una ricordo paterno, discostarsi e avvicinarsi toccando una materia che disegna un nuovo sapere. La pratica ci salvi, salvi le nostre menti, stacchi le nostre anime dal dolore del corpo, ci lasci agire al massimo dei nostri sensi creando bellezza. La libertà che ci dà sapere, l’operosità curativa del processo creativo, saldo, imminente, ripetuto.
A mia nonna Giovanna, al suo fare prudente, ripetitivo e monacale.